
Alzheimer e nutrizione:
Cosa fare per mantenere un cervello sano
A cura della Dott.ssa Chiara Belli, Biologo NutrizionistaLa Malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa, e rappresenta una malattia complessa e multifattoriale, dovuta cioè a numerosi fattori, ambientali e genetici. Attualmente, non si conoscono né i meccanismi patologici, né l’esistenza di terapie risolutive, per questo è da sottolineare l’importanza della Ricerca.
I farmaci disponibili in commercio riescono solo ad alleviare i sintomi dell’Alzheimer e la comunità scientifica sottolinea sempre con più convinzione l’importanza della prevenzione, attualmente l’unico valido strumento per affrontare la malattia che sfortunatamente è progressiva ed invalidante. È necessario porre l’attenzione sulla qualità dell’ambiente che ci circonda e sul nostro stile di vita, che comprende naturalmente un’alimentazione sana ed equilibrata.
Da pochi anni a questa parte si discute della possibile associazione tra nutrizione e malattia di Alzheimer e di come la prima possa aiutare a prevenire la seconda. Qui di seguito, 7 utili consigli:
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Ridurre al minimo i grassi saturi
Una dieta con dosi eccessive di grassi saturi è stata associata al rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, a loro volta associate con il rischio di Alzheimer. Inoltre, il fattore genetico APOE4, che aumenta il rischio di insorgenza della demenza, produce una proteina che gioca un ruolo chiave nel trasporto del colesterolo.
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Consumare frutta, verdura, legumi e cereali integrali
Il consumo di verdura e cereali è associato alla riduzione del declino cognitivo, mentre quello della frutta e dei legumi alla protezione da malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. In particolare, i folati e la vitamina B6, contenuti in molti tipi di frutta e verdura, agiscono come cofattori per la regolazione dell’omocisteina, una sostanza la cui presenza eccessiva può essere associata a un maggiore rischio di declino cognitivo.
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Assumere vitamine del gruppo B
Specialmente la B6 e la B12 sono importanti per la salute del sistema nervoso e per la formazione delle cellule del sangue.
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Assumere la vitamina E non dagli integratori
Una buona assunzione di vitamina E, contenuta ad esempio nell’olio extravergine di oliva, nelle mandorle e nelle noci, è associata a una minore incidenza dell’Alzheimer, a differenza di quella contenuta negli integratori, la cui assunzione non sembra mostrare gli stessi benefici.
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Preferire gli integratori multivitaminici senza rame e ferro
Il rame e il ferro sono essenziali per le funzioni enzimatiche, la formazione dell’emoglobina e di alcune proteine. Tuttavia, è preferibile assumerli attraverso una dieta equilibrata, poiché alcuni recenti studi hanno dimostrato che un loro eccessivo uso potrebbe essere associato, per alcuni individui, a problemi cognitivi.
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Minimizzare l’esposizione all’alluminio
Contenuto in pentole per cottura, antiacidi, lieviti in polvere, è considerato potenzialmente neurotossico (in grandi quantità), nonostante la questione sia ancora controversa. È stato riscontrato, da analisi post-mortem, nel cervello delle persone affette da Alzheimer.
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Includere esercizio aerobico nella propria routine
Studi osservazionali hanno più volte dimostrato come le persone che si allenano per un minimo di 40 minuti tre volte alla settimana hanno un minor rischio di ammalarsi di Alzheimer. Come per le malattie cardiovascolari e il diabete, l’attività fisica deve entrare a far parte del nostro stile di vita di pari passo con una corretta alimentazione.